Una storia che ritorna...

Una storia che ritorna...

Troppo spesso la storia umana si ripete nei suoi drammi e nei suoi orrori, specialmente quando dai fatti e dalle vicende della storia non si impara e le divergenze, i conflitti diventano poi scontri a bassa o ad alta intensità. Quasi sicuramente, uno dei peggiori orrori, non naturali, è la guerra, una follia che, purtroppo, perseguita il genere umano fin dall’antichità. Fatto terribile che stiamo constatando ancora proprio in questi ultimi anni: vedi il conflitto Ucraina-Russia, e perfino in questi giorni: vedi l’ormai più che cinquantennale scontro tra Palestina-arabo-Israeliano o ancora altri meno noti ma non per questo meno sanguinosi. Anche i nostri concittadini di Madone ne sono rimasti coinvolti in passato. Se oggi non abbiamo memoria del coinvolgimento dei nostri concittadini per le guerre “antiche”, per quelle del secolo scorso invece abbiamo molti racconti delle loro vicende e storie vissute in prima persona da quelle decine, centinaia di madonesi che sono partiti. E molte storie, vicende e racconti, li abbiamo anche di coloro che non sono più tornati perché scaraventati a perdere in quelle grandi fornaci di morte che sono state la prima e la seconda guerra mondiale. Le loro storie non sono lontane da noi, parlano delle stesse emozioni e dei sentimenti tipici anche dei giovani di oggi, seppure con un linguaggio a volte diverso. È molto interessante e a volte emozionante, leggere le loro vicende e reputo altrettanto interessante che tutte queste cose non vadano perdute, ed è per questo motivo che da anni collaboro con la federazione di Bergamo e alcune sezioni locali dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, proprio per non permettere che queste storie vadano dimenticate e abbiano invece l’attenzione che meritano e magari pure un impatto positivo sulla società odierna, con gli insegnamenti che questi fatti e vicende già vissute possono darci, specialmente ai ragazzi/e delle scuole. Adesso che ho spiegato un poco il mio pensiero, mi presento: mi chiamo Andrea Locatelli e vorrei, con la Vostra collaborazione ridare vita all’Associazione Combattenti e Reduci di Madone e dare concretezza ai pensieri, riflessioni che ho espresso sopra. Dalla scomparsa dell’ultimo reduce e Presidente, il Signor Pietro Sangalli, a Madone non è più presente una sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci; ritengo sia giunto il momento di rifondere vita a questa associazione, innanzitutto per onorare e ricordare chi ha sofferto, o addirittura perso la vita, nei conflitti mondiali e poi, anche per rinfrescare la nostra memoria su quei fatti di allora che ci possono sicuramente aiutare capire anche i fatti e i conflitti in giro per il mondo oggi. In questi ultimi mesi, mi sono già mosso in quel di Madone partecipando alle manifestazioni organizzate in occasione delle festività civili come il 25 aprile e il 2 giugno. Riguardo al XXV Aprile, per commemorarlo in modo speciale, insieme ai colleghi e soci delle altre sezioni: Filago e Sotto il Monte, abbiamo proposto alla cittadinanza una serata sul tema degli I.M.I. (Internati Militari Italiani della seconda guerra mondiale) con anche la presentazione del libro “Un piccolo grande uomo” insieme al suo autore, un giovanissimo ragazzo che ha raccontato nel libro la storia di suo nonno. Ovviamente la serata è stata anche l’occasione per condividere con il pubblico le vicende dei numerosi madonesi che vennero rinchiusi nei lager tedeschi. Lager in cui tre di loro persero la loro giovane vita. L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ha una lunga storia, nacque nel 1919 per offrire mutuo soccorso e aiuto ai reduci della Prima Guerra Mondiale e dare a questa enorme massa di uomini che rientravano dai vari fronti di guerra e che avevano fatto enormi sacrifici per il Paese un peso maggiore nella vita politica e sociale in quel tempo così travagliato. Nel corso degli ultimi decenni l’associazione si è aggiornata nelle sue finalità modificando anche il suo scopo, fino ad arrivare a quello attuale ovvero onorare la memoria degli uomini che combatterono e/o persero la vita nel corso delle guerre a cui partecipò la nostra Nazione, la salvaguardia dei luoghi preposti alla loro memoria, mantenere il ricordo e approfondire le ricerche di quelle terribili vicende e trasmettere alle nuove generazioni le loro storie. Il tutto in un’ottica di educazione alla pace ed alla cittadinanza attiva. Chiunque fosse interessato a far parte della nostra Associazione: familiari dei Caduti o dei reduci, appassionati di storia o anche più semplicemente persone che condividono il nostro pensiero e il nostro fare, può contattarci al numero 3339224855 o inviare un messaggio alla casella di posta e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..


Autore: Andrea Locatelli

Data di Pubblicazione: 19 ottobre 2023

 

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